JOHN DUNCAN 
URSONATE



UN PROGETTO DI 
Accademia di Belle Arti di Verona
A CURA DI
Giovanni Morbin
COORDINAMENTO
Marta Ferretti
NELL’AMBITO DI
Linea Terra Acqua I edizione
CON IL PATROCINIO DI
Comune di Verona, Provincia di Verona, Comune di Lazise

23 settembre 2017

INGRESSO LIBERO

Strada del Roccolino
Località Fossalta, Lazise


Ideato come finissage della prima edizione di Linea Terra Acqua, adattamento corale della performance URSONATE di Kurt Schwitters realizzato con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona e diretto da John Duncan.

John Duncan può essere considerato l’artista crossmediale per eccellenza: si occupa di performance, installazioni concettuali, sound noise e videoarte, e lo fa in un connubio tra arte e ricerca socio-antropologica.
Durante i suoi anni a Los Angeles ha giocato un ruolo centrale nello sviluppo delle sperimentazioni sulle arti performative; mentre a Tokyo, come membro del LAFMS, si è reso protagonista delle arti musicali, diventando senza dubbio uno dei principali innovatori nelle arti performative e musicali. La sua arte è sperimentale, presenta numerosi risvolti e si rivolge a differenti temi, approfondendo le questioni legate alle opportunità, alla scelta, al cambiamento e alla costruzione, con particolare attenzione verso l’ambiguità della realtà, sorprendendo continuamente le aspettative e mostrando i sottili equilibri dell’arte, ma anche della vita.

Le sue performance artistiche e musicali sono state presentate in tutto il mondo, nei principali musei oltre che nei più importanti eventi di musica sperimentale: da Los Angeles (The Getty Centre, The Bocx e MOCA) A Tokyo (Museo D’Arte Contemporanea), da Bologna (Galleria d’arte Contemporanea di Narkissos) alla Seconda Biennale di Göteborg. Ha diretto e preso parte all’Ensemble Phoenix (a Basilea e a Berna, oltre che per l’AngelicA Festival di Bologna), all’Ensemble Musica Nova a Tel Aviv, lo Zeitkratzer a Berlino e il Coro Arcanto per AngelicA a Bologna. 
Nel suo lavoro il pubblico ha un ruolo centrale, viene portato a comprendere l’arte e a riconsiderarla ogni volta sotto un diverso punto di vista, con sperimentazioni che non sono mai scontate ma arrivano ai limiti di ciò che ci si aspetta di vedere, di sentire, di vivere.