DAMN 2020 - 2021
UN PROGETTO DI
Accademia di Belle Arti di Verona
A CURA DI
Sotirios Papadopoulos con
Katia Gasparini, Lorenzo Palmeri, Francesca Piccolino Boniforti
IN COLLABORAZIONE CON
Istituto Salesiano San Zeno Settore marmo, Italia
Arab American University, Palestina
COORDINAMENTO
Marta Ferretti
SPONSOR
Desamanera srl, Grassi 1880
PARTECIPANTI
Alaa Abdalhameed, Lynn Awad, Marco Chemello, Anela Celebic, Lorenzo Faccioli, Lorenzo Favaron, Francesco Gibertoni, Francesco Lasala, Francesco Marchioro, Maha Mansour, Amna Nammora, Homa Rahimian, Mohammad Sarraj, Arnaldo Sela, Arianna Tait, Elisa Trettene, Rawand Waleed Abu Hilal, Rayyan Zahdeh, Giulia Zampieri
aprile 2020 - dicembre 2021
Verona
DAMN è un progetto di ricerca internazionale che si propone di indagare un rapporto sostenibile con le risorse naturali della pietra attraverso la lente del design, della scultura, della scienza e della tecnologia.
Ogni anno il progetto si concentra su un tema diverso attraverso conferenze, nuove produzioni e un workshop intensivo, invitando studenti, studiosi e aziende, ad anticipare scenari alternativi, interrogare i desideri e affrontare le sfide per il futuro delle risorse del marmo.
In un momento di crescente crisi ecologica, economica e politica su scala globale, DAMN si focalizza sul marmo, una delle principali risorse dell'area veronese, materia di investimenti sociali, scientifici, artistici, politici, ambientali ed economici sul piano locale e internazionale, per contribuire in modo responsabile al più ampio dibattito su un futuro sostenibile.
Per affrontare e creare nuovi modi di progettare, DAMN si basa su un approccio innovativo: da un lato prende la matericità della pietra come punto di partenza del design e analizza i linguaggi artistici, i processi tecnologici e le potenziali nuove applicazioni progettuali con cui trasformare e ampliare le possibilità del marmo.
Dall'altro, indaga il locale attraverso il dialogo con gli attori chiave del territorio e un costante confronto con la comunità transnazionale grazie alle reti che l'Accademia di Belle Arti di Verona sta sviluppando sia con i singoli che con le istituzioni a livello internazionale.
Il progetto nasce nel 2018 in occasione della partecipazione dell’Accademia di Belle Arti di Verona alla mostra Young Stone Project a cura di Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan nell’ambito di Marmomac, la Fiera del design della pietra e della tecnologia di Verona.
Nelle sue tre edizioni il progetto si è ampliato fino a coinvolgere oltre 40 studenti, realizzare 8 nuove produzioni e organizzare una serie di conferenze e convegni con curatori, designer, architetti e professionisti di fama internazionale tra cui Edoardo Bonaspetti, Raffaello Galiotto, Mikayel Ohanjanyan, in sinergia con una solida rete di partner italiani e internazionali tra cui Arab American university di Palestina, Asmave, Desamanera, Donatoni Macchine, Ordine degli Architetti e Ordine degli Ingegneri di Verona, Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio, Verona Stone District.
L’EDIZIONE 2020 - 2021
Tema di questa edizione è la pietra come testimone privilegiato dell’Antropocene, la nostra epoca geologica caratterizzata da radicali cambiamenti dell’ambiente terrestre dovuti agli effetti su scala locale e globale dell’azione umana.
Quali strategie di progettazione permettono di inquadrare il marmo quale risorsa critica, spazio di interessi culturali, ambientali e politici e di potenziali nuove relazioni umane? E quali processi produttivi permettono di assicurarne la sua sopravvivenza in termini fisici ma anche di impatto sulle politiche di estrazione e difesa del territorio?
Workshop internazionale di progettazione
18- 29 maggio 2020 in modalità online
destinato agli studenti dell’Accademia e della AUUP
A partire da una serie di riflessioni teoriche, il workshop “Il Tempo nella Pietra” ha indagato come i grandi cambiamenti che stiamo vivendo nel nostro tempo influiscono sull'autenticità, l'apparenza e la riscoperta della pietra, trasformandone il concetto da materia inerme e statica a entità in continua evoluzione nel tempo e nello spazio.
Attraverso l’applicazione comparata di tecnologie sottrattive grazie all’uso di machine a controllo numerico e di nuove tecnologie addittive che utilizzano la polvere della pietra naturale senza l’aggiunta di addittivi artificiali, sono stati sperimentati differenti e innovativi processi di produzione che permettono di utilizzare poche risorse provenienti dai cicli della grande industria per realizzare nuovi prodotti che si adattano in modo sostenibile sia al contesto veronese sia a quello palestinese.
Premi e nuove produzioni
Grazie al prezioso contributo dell’azienda Desamanera attiva nell’ambito della tecnologia additiva e della ricerca applicata ai materiali lapidei, a conclusione del workshop sono nati due nuovi prototipi, realizzati dagli stessi studenti dell’Accademia sotto la guida dei professionisti dell’azienda.
Arcadia di Francesco Lasala e Lorenzo Favaron in collaborazione con Alaa Abdalhameed, vincitore del Workshop DAMN, selezionato da una commissione internazionale composta da professionisti del mondo del design, dell’architettura e della formazione.
Metamorphosis di Francesco Marchioro, Mohammed Sarraj e Giulia Zampieri vincitore del Premio Desamanera selezionato dall’azienda sponsor.
Grazie al prezioso contributo della Scuola del Marmo impegnata nella formazione professionale di tecnici della lavorazione della pietra nel 2021 sarà prodotta dagli stessi studenti della Scuola anche una versione di Arcadia realizzata con le tecnologie sottrattive.
immagini: Sandro Capitanio
Conferenze e tour
Per tutto il 2021 Arcadia e Metamorphosis realizzate grazie al supporto di Desamanera saranno in tour, toccando le più importanti fiere e manifestazioni dedicate alla pietra e al design tra cui il Salone del Mobile a Milano e Marmomac a Verona.
Nell’edizione di Marmomac 2021 sarà presentata anche Arcadia realizzata in collaborazione con la Scuola del Marmo.
Ogni tappa sarà occasione di confronto e dibattito con ospiti chiamati a riflettere insieme agli studenti su nuove metodologie di progettazione e sulle più innovative tecnologie di produzione, oltre che momento di presentazione a una platea internazionale delle opere realizzate.
Alla fine del tour i due prototipi realizzati con le tecnologie addittive saranno donati alla Arab American University di Palestina con cui l’Accademia collabora dal 2018 per l’esposizione permanente delle opere presso i campus di Ramallah e Jenin.
Si ringrazia
Stefano Bonafini, Antonino Italiano, Dario Marconi, Mirko Penna, Maria Paola Tartaglia, Renad Shqeirat
Progetto grafico: Riccardo Fedrigo