PIETRE PREZIOSE
AZIONI & PERTURBAZIONI INTORNO A FLUXUS



UN PROGETTO DI
Accademia di Belle Arti di Verona
Fondazione Bonotto
IN COLLABORAZIONE CON 
Fondazione Piero Manzoni, Milano

14 ottobre - 16 novembre 2021

Accademia di Belle Arti di Verona
Via Montanari 5, Verona 
Cinema K2
via Rosmini 1/b, Verona


Dopo l’esposizione dell’opera Für Paul Celan di Anselm Kiefer nel 2019, prosegue l’evento annuale dedicato dall’Accademia di Belle Arti di Verona all’arte contemporanea.

L’edizione 2021 è incentrata su Fluxus, uno dei movimenti artistici più noti degli anni ’60. Oltre a rappresentare a tutt’oggi la base concettuale di un’ampia parte del sentire della ricerca artistica mondiale, si tratta di una corrente le cui intense ramificazioni internazionali si intrecciano per più di una ragione con la stessa città di Verona.

La selezione delle opere, effettuata grazie alla partnership della Fondazione Bonotto, prevede il video Four (Fluxfilm no. 16) di Yoko Ono e l’opera Ex-creta Fluxorum di George Maciunas (fondatore del movimento) accompagnate dalla proiezione del film/documentario di Roberto Delvoi: Conz. L’Ultimo Collezionista, dedicato a Francesco Conz, noto collezionista veronese conosciuto come uno dei più importanti documentatori del movimento. Il film ha vinto il FILAF D’OR 2021 al Festival International du Livre d’Art et du Film di Perpignan.

L’evento ospita anche una conferenza di: Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo, Marco Senaldi, e una lecture di Gianni Emilio Simonetti per mettere a fuoco le poetiche e la filosofia Fluxus nei suoi legami e sviluppi contemporanei.


PROGRAMMA



Giovedì 14 OTTOBRE 2021 ore 11:00

PIERO MANZONI. ATTORNO ALL’IDEA DI MERDA D’ARTISTA
Conferenza con gli autori del libro Merda d’artista Künstlerscheisse Merde d’artiste Artist’s Shit: Luca Bochicchio (Storico dell’arte, Università di Verona), Flaminio Gualdoni (Docente di Storia dell’Arte, Ac-cademia di Brera, Milano), Rosalia Pasqualino di Marineo (Direttrice della Fondazione Piero Manzoni, Milano) e Marco Senaldi (Filosofo)

Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Verona
INGRESSO LIBERO con Green Pass
previa prenotazione - PRENOTA l’evento 


Sarà succintamente narrata la vicenda realizzativa ed espositiva dell’opera Merda d’artista di Piero Manzoni, ivi comprese le polemiche pubbliche e legali che seguirono alla sua esposizione nel 1971 in seno alla retrospettiva dell’artista alla GNAM di Roma.
Saranno inoltre analizzati i meccanismi di ricezione che hanno portato l’opera, divenuta un topos retorico dell’arte del secondo dopoguerra, a essere oggetto di una sorta di assunzione leggendaria da parte del pubblico, della critica, degli artisti stessi.
Sarà infine fornito un quadro sintetico delle numerose operazioni d’après che dall’opera hanno preso spunto, segnali non solo della sua assunzione “pop” nell’arte contemporanea, ma anche e soprattutto della ricchezza di implicazioni concettuali che la Merda d’artista continua a sprigionare



Giovedì 14 OTTOBRE 2021 ore 12:30

inaugurazione EX-CRETA FLUXORUM
Mostra opere Fluxus di George Maciunas e Yoko Ono dalla Collezione Luigi Bonotto

Accademia di Belle Arti di Verona 
INGESSO LIBERO con Green Pass


Fluxus è senza dubbio difficile da definire.
Ciò che possiamo sicuramente dire è che se è stato un movimento, lo è stato di corpo.
Fluxus situa il corpo al centro della conoscenza.
Lo elegge a mezzo principale con cui gli individui interagiscono con le cose del mondo producendo sco-rie sociali.
Ogni azione Fluxus contiene dunque in sé una storia che è al tempo stesso di e per il corpo, di e per la società.
Fluxus, nella definizione estratta da un dizionario e utilizzata da Maciunas come primo manifesto del 1962, indica in fatti qualcosa che scorre, che fluisce, che si muove, che si trasforma.
Un flusso, il Fluxus, che diviene “Purga per il mondo” nel secondo manifesto del 1963, collegandosi così inevitabilmente ai suoi effetti.
Fluxus libera il corpo e non ha bisogno di pensieri.
Questa è la deiezione fondante Fluxus: evacuare la critica specialistica!
L’arte deve tornare ad essere comprensibile e godibile da tutti e non solo da una élite di esperti che ne decretano il significato e il valore.
Si tratta di un attacco diretto e senza mediazioni al sistema/mercato dell’arte.
Fluxus è un lassativo. Una diarrea rivoluzionaria.
Viva la sanità di corpo e la sua concreta realtà comprensibile da tutti.
Lo stitico mondo dell’arte ha rigettato Fluxus, ma molte delle intuizioni e provocazioni fermentate in questo humus, sono state riprese e sviluppate da numerosi artisti.
Seppur indigesta e presto espulsa in forma di vomito (invettiva) o di merda (denigrazione), la purga ha comunque avuto un buon effetto sull’organismo arte depositando degli enzimi salutari (Amilasi = Fluxus / Proteasi = Poesia Concreta, Visiva e Sonora) che con la loro specifica dirompente azione di rottura sono ancora in grado di accelerare e favorire la digestione di molte opere contemporanee.

La mostra é visitabile fino al 16 novembre 2021 con i seguenti orari e modalità:

Aperture straordinarie in concomitanza con ArtVerona 2021
venerdì 15 ottobre 2021 dalle 10:00 alle 19:00
sabato 16 ottobre 2021 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
domenica 17 ottobre 2021 dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
INGRESSO LIBERO con Green Pass 
previa prenotazione - PRENOTA la visita
 
18 ottobre - 16 novembre 2021
da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 19:00
INGESSO LIBERO con Green Pass



Martedì 19 OTTOBRE 2021 ore 17:00 - 18:30 - 20:00

CONZ. L’ULTIMO COLLEZIONISTA
Un film di Roberto Delvoi. Prodotto da Ipnose Studio

Cinema K2, Verona
INGRESSO LIBERO con Green Pass
previa prenotazione - PRENOTA l’evento 


La cerimonia di presentazione precede la proiezione delle ore 20:00.
Partecipano: il regista Roberto Delvoi, il Presidente dell’Accademia: Marco Giaracuni, il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Verona: Francesco Ronzon e il Direttore della Fondazione Bonotto: Patri-zio Peterlini.

Il film racconta la storia di un personaggio tra i più controversi nella storia del collezionismo d'arte il cui nome continua ad accendere furiosi dibattiti e polemiche. Francesco Conz ha cercato di superare il con-fine che divide la vita dall’arte. Imprenditore veneto, a metà degli anni ‘70 decide di lasciare tutto quello che aveva per potersi dedicare con grande determinazione alla sua passione divorante per le avanguardie artistiche del secondo nove-cento che si trasformerà in una vera e propria ossessione fino all'inaspettato epilogo.

Il film si avvale della collaborazione dello scrittore Edgardo Franzosini e della colonna sonora dei musi-cisti Giuseppe Cordaro e Corrado Nuccini.
Vincitore del FILAF D’OR 2021 al Festival International du Livre d’Art et du Film di Perpignan.

Anno: 2021
Formato: Colore, HD 2K
Durata: 59 minut



Giovedì 28 OTTOBRE 2021 ore 11:00

FLUXUS. LEGGENDO FLAUBERT
I fondamenti oscuri dell’arte contemporanea e le loro conseguenze.
Lectio magistralis di Gianni Emilio Simonetti


Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Verona
INGRESSO LIBERO con Green Pass
previa prenotazione - PRENOTA l’evento  


A costo di sembrare inattuali partiremo da un cadavre exquis, quello dell’ultima avanguardia artistica in-ternazionale del ventesimo secolo fondata, nel luglio del 1957, in un retrobottega di Cosio d’Arroscia, in provincia di Imperia. Un’avanguardia que a dêpave les rues e che ci permetterà di portare alla luce le fèlure che hanno affondato Fluxus sulla battigia di un’isola disabitata delle British Virgin Island e, più in là, di deridere le illusioni dell’estetica dello spettacolo di voler ricomporre un mondo che oramai appare, nonostante gli sforzi narrativi, in frammenti e che ci è divenuto estraneo, precisamente, in ciascuno dei suoi frammenti. Nella fattispecie, quando il carattere formale dell’opera d’arte è orfano della prassi che lo legittima, sul piano ontologico tutto finisce per tenersi, un orinatoio, un ponte parigino impacchettato, le caramelle incartate a mano, i guanti laccati della signora Bordin “ –Bisogna pur dipingere” le fece notare il malinconico Bouvard.
Questa estetica dello spettacolo è, in sé, una rappresentazione del rapporto immaginario degli “artisti” con le loro esche metafisiche, con il sogno di trasformare il carattere ontologico dell’opera d’arte da og-getto materiale ad icona ascetica, capace di inverare – ai fini del profitto – quello che Karl Marx chia-mava l’enigma della merce. Su questo punto – un giorno del secolo scorso a New York – convenni con George Maciunas: Fluxus era – e resta – un progetto teoricamente irrealizzabile perché non è compati-bile con l’escatologia estetica disegnata dalla forma di capitale, nonostante la fatalità abbia sempre qual-cosa di menzognero che lusinga la speranza. In altri termini, Fluxus – questa illusione di una Kunstge-schichte ohne Namen – non sarebbe mai diventato il temps des lys che succede al temps des roses, non avrebbe mai avuto poteri paracletici, anche se dove c’è un senso c’è derisione. L’ironia dello spettacolo è di rendere protagonisti del loro tempo solo coloro a cui sfugge il suo significato. È una delle ragioni in-confessate per la quale questo movimento non è mai stato amato a cominciare da quella critica che si ar-rabatta ad assegnare alle opere d’arte una prospettiva teleologica. Quella critica che Arthur Danto so-gnava come una conchiglia etica, come la realizzazione di un albero di Jesse la cui verosimiglianza avrebbe dato un senso all’insensato e una veridicità alle poetiche nel loro divenire storico. Si sa, in arte l’innocenza è una béance.

Per intanto, tralasciando i dettagli e scuotendo i limiti. L’immaginario appartiene ai complotti del simbo-lico, l’immaginazione ai venti di rivolta. Nel Novecento gli artisti condividevano le ideologie, oggi la complicità.

Quando la scala Beaufort si azzera, l’avidità estetica appare il volto nuovo del capitalismo immateriale. L’arte contemporanea, con la goffaggine di un moderno potere, si è ridotta ad essere la banconota uni-versale per le vendite all’incanto, trasformando le collezioni in libretti di risparmio dei grandi capitali e le opere in strumenti finanziari. Come dire, la forma di arte è oggi il becchime finanziario per le ovipare del capitale nel cui embrione la financial art ha la particolarità di creare valore senza creare ricchezza.

Resta l’attualità del primitivo. La storia delle avanguardie storiche è, nonostante le metamorfosi, da ri-scrivere, privilegiando, questa volta, invece delle pieghe della cronaca il fuoco degli incendi che il fem-minile e l’insoumission hanno appiccato in difesa della zoé.

Gianni Emilio Simonetti
Artista e teorico, tra i pochi esponenti del “situazionismo” in Italia, ha fatto parte dell’esprienza arti-stico/politica di Fluxus, dell’avventura Cramps/Multipla e, nel campo delle culture materiali, ha ideato la rivista «La Gola». È docente presso l’istituto europeo del Design di Milan